Clash, basso rotto e London Calling: i 40 anni di un attimo mitico
Clash, basso rotto e London Calling: i 40 anni di un attimo mitico

Clash, basso rotto e London Calling: i 40 anni di un attimo mitico

foto clash basso rotto, Paul Simonon rompe il basso durante l'esibizione
L’anima del punk

Clash, basso rotto, London Calling. Se queste parole non vi evocano una scarica elettrica, allora c’è una storia incredibile che dovete assolutamente conoscere. E se invece la conoscete già, ci sono retroscena da far girare la testa.

Clash, basso rotto. Tre parole talmente forti da essere entrati nell’immaginario collettivo di una generazione (e forse di più di una). E oggi, che da quella foto mitologica sono passati 40 anni, è tempo di fare un viaggio indietro nei decenni e immaginarci sotto quel palco, il 21 settembre 1979, al Palladium di New York.

Il Punk

Siamo nel pieno del punk, un movimento che si sta trasformando in una vera e propria cultura e che sta influenzando moltissime forme d’arte. La musica è il canale di comunicazione attraverso cui il punk comincia a gridare la sua ribellione e la sua visione che dalle periferie dilaga verso i centri. Quella che verrà presto definita come una filosofia, staccandosi dal rock degli anni Sessanta, si frammenta però in 1000 movimenti diversificati tra loro. Alcuni ostentano orientamenti politici, alcuni sono interessati a temi speculativi sulla società umana. Ma tutti sono caratterizzati da un forte rifiuto delle forme di controllo, esercitate soprattutto dai mass media e dalle organizzazioni religiose. E così, dalla metà degli anni Settanta, dire punk non significa più tradurre alla lettera con roba da due soldi, ma significa ribellione, novità, fuori dagli schemi.

I Clash irrompono, dunque, su questo palcoscenico con una forza devastante, attirando subito su di sé una grande attenzione. E dal momento in cui i Clash calcano i loro primi palchi, si identificheranno per sempre con un’epoca.

Quando dire “Clash basso rotto” significava essere al di sopra delle regole

Fedeli alla filosofia del punk, i Clash rivoluzionano i temi al centro della loro musica, culminando proprio in London Calling. Ed è proprio la copertina dell’album London Calling a fermare nella storia Paul Simonon e il suo modo di fare musica insieme alla sua band.

Clash basso rotto diventa l’istantanea di un’era, ma anche di molte generazioni a venire che per un motivo o per un altro si riconoscono nel punk.

Il punk nel frattempo diventa un manifesto destinato a non esaurirsi, ma a sopravvivere nei modi di pensare e di approcciare alla musica. Fino a sconfinare nei tesori privati dei collezionisti di vinili, che oggi battono tutti i mercati alla ricerca dei primissimi esempi di musica punk nel mondo.

foto della band Clash sul paclo
I Clash a Londra

Clash – basso rotto: la foto che raccontò il punk

Venne scattata esattamente 40 anni fa, il 21 settembre 1979., durante un’esibizione dei Clash al Palladium di New York. L’autrice della foto più iconica del Punk si chiama Pennie Smith. Ha il merito di aver creato quella che viene definita La più grande Fotografia Rock di Tutti I Tempi.

Ma la foto di London Calling non è solo questo, perché questo scatto in qualche modo rappresenta tutto il mondo magmatico e interrogativo degli anni Settanta. La storia della sua creazione non fa che sottolineare questo concetto. L’immagine, infatti, non nacque con attento concepimento negli studi di Hipgnosis (lo studio fotografico e di grafica che all’epoca era specializzato in copertine per album musicali), ma dal puro istinto. Un’immagine letteralmente catturata nello strepito del rock ‘n roll dalla potenza detonante. Nessuna premeditazione, nessuna posa, nessun pensiero che precede l’azione. Il semplice scatto di una camera che risponde a uno stimolo di straordinaria energia.

La foto mette in rapporto il gesto di Paul Simonon, bassista dei Clash, e la macchina fotografica di Pennie Smith, quella sera al Palladium di New York.

Di quella foto, Simonon disse: “Lo spettacolo andò abbastanza bene, ma per me, semplicemente non funzionava, quindi suppongo di averlo dimostrato distruggendo il basso. Se fossi stato intelligente avrei utilizzato il basso di ricambio, che non era buono come quello che ho fracassato. Se mi guardassi indietro, avrei sorriso un po’ di più.”

L’orologio rotto

Pennie Smith, fotografa inglese che si era fatta un nome durante le riprese per NME che hanno accompagnato i Clash durante il loro tour degli Stati Uniti, anche quella sera assisteva all’esibizione della band. Di quel momento ricorda nitidamente che lo scatto di Simonon fu talmente violento che nell’impatto il bassista fracassò il suo orologio. Il quadrante segnerà le 21.30 (ora del lancio del basso) per molto tempo.

L’album di London Calling non poteva che uscire con questo scatto leggendario in copertina.

“Quella foto è fuori fuoco”

Sembra che lo abbia ripetuto spesso negli anni, Pennie Smith. Nonostante i riconoscimenti ricevuti per lo scatto cosiddetto Clash basso rotto, Pennie Smith non ama essere ricordata per quella fotografia. Ancora oggi sembra non aver fatto del tutto pace con la sua foto più famosa.

“E’ molto piacevole essere lodata, ma non posso vedere quella foto, è fuori fuoco”, ha raccontato Smith nel 2003. Eppure in 40 anni rimane la foto che meglio ha raccontato il fermento sanguinoso di quegli anni. Ma Pennie Smith non demorde: “Ci sono molte altre foto che ho scattato ai Clash e che ritengo migliori per molte ragioni. Sì, mi piace quella foto, ma è passato tanto tempo. Ci sono altri scatti spontanei che mi riportano alla sensazione viscerale che avevo in quel momento, forse un backstage strano, o forse delle foto che non avete mai visto prima.”

Pericolosità!

Clash basso rotto, da allora, trasmette addosso una scarica elettrica che non si può ignorare. E mentre lo scatto è puro istinto, il resto della copertina è ben ragionato. Forse fu un caso che la copertina di London Calling ricordasse i The Who. Ma c’era un deliberato riferimento al tipo di caratteri, ai colori, e al layout del lettering, all’omonimo album di debutto di Elvis Presley del 1956.

“Quando il record di Elvis è stato pubblicato” racconta Simonon, “Il rock era piuttosto pericoloso. E suppongo che pubblicando il nostro disco, abbiamo fatto una mossa altrettanto pericolosa.”

l'album dei Clash
London Calling, icona di un’epoca

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