

Martin Hesta nasce e cresce a Milano, dopo la conclusione del suo percorso di studi con risultati alterni, intorno a vent’anni, dopo un viaggio in Canada con zaino tenda e fornello, lavorando in alcune fattorie della British Columbia, scopre il lato agricolo della vita. Da allora inizia a girovagare tra aziende agricole ed agriturismi come contadino e giardiniere. Dopo anni passati ad accumulare esperienza, riesce a realizzare il suo grande obiettivo, quello di avere una cascina di proprietà, la sua attuale base, una struttura isolata risalente alla fine dell’800 nell’Appennino ligure, dove vengono registrati i suoi brani nel piccolo studio ricavato in una mansarda. Prima di arrivare a questo punto e ancora prima di scoprire la passione per il mondo naturale, trova in giovane età quella della musica che da più di 15 anni lo accompagna in qualsiasi momento della propria vita. Muove i propri passi nel circuito punk hardcore come chitarrista e nel corso degli anni matura esperienza sia in studio che dal vivo, visitando locali e centri sociali in Italia ed Europa, girando con furgoni scassati e dormendo a casa dei promoter del luogo, se non direttamente sul palco. Bellissimi ricordi. Dopo aver accumulato esperienza con diversi gruppi, decide di intraprendere una carriera solista e trascorre gli ultimi tempi a sviluppare il suo stile e a lavorare al suo nuovo progetto musicale. Martin Hesta.

RINGRAZIAMO IL CANTAUTORE MARTIN HESTA PER AVERCI CONCESSO QUEST’INTERVISTA

1) Come e quando nasce la tua passione per la musica?
Nasce da molto giovane con i consigli di amici più grandi su vecchi/nuovi dischi da ascoltare, mi ci sono appassionato subito. Poi un giorno ho trovato in casa una chitarra acustica acquistata da mio nonno negli anni settanta, mai suonata. Da lì ho iniziato a strimpellare e non ho ancora smesso da allora.
2) È stato facile seguire questa passione per te, o hai avuto difficoltà? Se sì quali?
Fortunatamente da un certo punto di vista è stato facile, ci sono sicuramente periodi e periodi, ma per me è una di quelle cose che non mi pesa fare nonostante tutte le difficoltà che si possono incontrare. Non so spiegarlo, ho bisogno di farlo.
3) Come potresti descrivere il tuo modo di comporre?
Solitamente le versioni grezze delle canzoni vengono fuori in maniera spontanea, facendo dei versi su dei giri di chitarra, buttando sopra delle frasi che saltano fuori al momento o che ho scritto nel tempo nelle note del telefono. Dopodiché c’è un lavoro di artigianato per renderle presentabili sia dal punto di vista dei testi che degli arrangiamenti.
4) Quali sono i tuoi musicisti di riferimento?
Se parliamo a livello internazionale, ti direi City and Colour, Gregory Alan Isakov, Ry X e gli eterni Oasis, anche se spero di non scimmiottare nessuno di loro! È importante per me lavorare per cercare di trovare un suono che sia il più personale possibile. Le cose già fatte sono infinite e le note sono sette, ma ci proviamo.
5) Il 4 maggio del 2023 è uscito il tuo singolo “Macerie e grattacieli”, puoi parlarcene?
Molto volentieri, la canzone tratta il tema della solitudine che si può provare anche stando in mezzo ad altre persone, con immagini viste attraverso le sensazioni del protagonista. Parla del non riconoscersi in certi ambienti, dove molto spesso le persone interagiscono tra di loro ad un livello superficiale, perdendo l’occasione di soffermarsi sulla verità dei rapporti umani.
6) Cosa ne pensi dell’ispirazione e come vivi il tuo rapporto con la creatività?
Credo che l’ispirazione vada coltivata vivendo esperienze forti e immagazzinata nelle aree oscure del proprio cuore e cervello. Poi saranno queste esperienze a fare uscire l’ispirazione quando serve. Ovvio ci sono dei giorni in cui per forza di cose il metodo è più meccanico, ma alla fine le cose migliori escono quando non te ne accorgi.
7) Cosa pensi del panorama musicale di oggi?
Credo ci siano un sacco di cose interessanti e un sacco meno. Ma son gusti. L’importante è che lo si faccia perché sia una necessità espressiva. In questo caso secondo me vale tutto. Se lo fai solo per la fama e per i soldi invece stai a casa per favore.
8) Quali sono i tuoi progetti futuri?
Macerie e grattacieli è il primo di alcuni singoli che usciranno nel corso dei prossimi 12 mesi. Per uno sconosciuto come me credo che buttare fuori un pezzo dopo l’altro possa avere più senso, il singolo è un progetto più snello e ti permette di avere nel lungo periodo una durata promozionale maggiore. Al momento andrò avanti in questo modo, poi si vedrà.